"Mille splendidi soli" è un romanzo di Khaled Hosseini che racconta la storia di Mariam e Laila, due donne afghane le cui vite si intrecciano sullo sfondo di decenni di guerra, oppressione e cambiamenti politici in Afghanistan.
La trama inizia nel 1960, concentrandosi sulla vita di Mariam, una harami (figlia illegittima) che vive con la madre Nana in un kolba (capanna) fuori Herat. Mariam desidera l'affetto del padre, Jalil, un uomo d'affari ricco e potente, che la visita settimanalmente ma si rifiuta di riconoscerla pubblicamente. Quando Mariam raggiunge i quindici anni, Jalil la dà in sposa a Rasheed, un calzolaio di Kabul molto più grande di lei.
Mariam si trasferisce a Kabul e inizia una vita di sottomissione e abusi. Rasheed si dimostra un uomo violento e possessivo, e la sua incapacità di dare un figlio a Mariam porta a continue umiliazioni e crudeltà.
Circa vent'anni dopo, la guerra raggiunge Kabul. Laila, una giovane ragazza intelligente e vivace che vive vicino a Mariam e Rasheed, perde i suoi genitori in un attacco missilistico. Rasheed offre a Laila riparo e, quando si scopre che Laila è incinta del suo amico d'infanzia Tariq, che si crede morto, Rasheed convince Laila a sposarlo.
Mariam e Laila inizialmente sono ostili l'una verso l'altra, ma gradualmente sviluppano un profondo legame di amicizia e solidarietà di fronte alla brutalità di Rasheed e alle difficoltà della vita sotto il regime talebano. Laila partorisce una bambina, Aziza, e poi un maschio, Zalmai.
La vita sotto i talebani è estremamente dura per le donne, con severe restrizioni alla libertà, all'istruzione e al lavoro. Mariam e Laila sopportano insieme privazioni, violenze e la paura costante della punizione.
Quando Tariq, creduto morto, riappare, Laila è tormentata dalla scelta tra il suo amore per lui e la sua responsabilità verso Mariam e i suoi figli. Rasheed scopre la loro relazione e picchia brutalmente Laila. Mariam, per salvare Laila, uccide Rasheed con una pala.
Mariam si assume la responsabilità dell'omicidio e viene giustiziata dalle autorità talebane. Laila, Tariq e i bambini fuggono in Pakistan, dove iniziano una nuova vita.
Dopo la caduta del regime talebano, Laila e Tariq tornano a Kabul e si impegnano a ricostruire il paese e a onorare la memoria di Mariam. Laila lavora come insegnante e si dedica all'aiuto dei bambini orfani. La storia termina con Laila incinta, sperando che il bambino sia una bambina che chiamerà Mariam, in memoria della sua amica che si è sacrificata per la sua felicità.
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